Zodiac e Mostro di Firenze. Fatti vs inesattezze

Segue una risposta al pretenzioso “debunking” della mia inchiesta giornalistica sulla connessione Mostro di Firenze-Zodiac. Faccio notare che l’autore di questa “verifica dei fatti” si è ben guardato da citare virgolettati o inserire un link sull’oggetto principale della sua disamina, che a suo dire sarebbero i miei articoli.

Link
Inchiesta giornalistica sul caso Zodiac – Mostro di Firenze
Una recente notizia che conferma quanto riportato nell’inchiesta
Primo articolo sulle ammissioni di Bevilacqua
Testimonianza di Bevilacqua al processo Pacciani

Joe Bevilacqua Zodiac Monster of Florence
Ringrazio per la foto a destra l’utente Phosphorus

1 QUAL È LA VERITÀ?

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Il “debunker” esordisce con un unico fatto certo

Bosco dimostra che il suo non è un vero “fact checking” sin dall’inizio del suo post (immagine sopra).
Come si vede non c’è un link alla mia inchiesta giornalistica, ma solo quello alla “smentita” di “J.B.”. Questo è il metodo che Bosco utilizza in tutto l’articolo: selezionare ed evidenziare solo quello che vuole, fuori da ogni contesto e senza i riferimenti completi, esternando spesso le sue dubbie convinzioni come “uniche” verità.
Il primo esempio di questo approccio selettivo (“cherry picking”) spesso apodittico è quando presenta al lettore la ritrattazione di Joe come «l’unico fatto certo» di questa storia, mentre invece ce ne sono molti altri. Non parlo solo della mia denuncia sulle sue ammissioni relative a 19 omicidi (riferimento), ma anche sull’inattendibilità di altre dichiarazioni pubbliche dell’americano, come quelle rese al processo Pacciani, per esempio…

  • quando afferma (scherzando?) di non avere avuto una pistola mentre era nell’esercito (si può leggere qui);
  • quando sostiene di non conoscere l’imputato (EDIT: quando nel 2018 scrivo che a me ha riferito di conoscere Pacciani sin dagli anni ’80, non si sa ancora che lo ha ribadito anche alla polizia giudiziaria, il 30 maggio 2018).
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Le citazioni e i riferimenti ai miei articoli sono completamente assenti. Come mai?

2. “L’UNICA INFORMAZIONE ATTENDIBILE”
Il giornalista afferma… Nessun virgolettato, nessun link al mio lavoro. L’intero post è stato costruito così. Il debunker menziona un paragrafo di un articolo del La Nazione che riporta un parere ufficioso di una fonte della Procura. Ecco l’intero pezzo linkato dal debunker con due parole evidenziate in rosso. La fonte definisce la mia denuncia “già morta” (EDIT: si tratta probabilmente del luogotenente dei carabinieri Liberato Ilardi, che lavora insieme al responsabile delle indagini sul Mostro, il Pm Luca Turco).
Al di là delle considerazioni della “Procura”, “il giornalista” è stato sentito
dai carabinieri del ROS nelle vesti di testimone pochi giorni dopo, il 19 giugno 2018.
Vorrei poi ricordare che “l’unica informazione attendibile” proviene da un giornale, La Nazione, che uscì in edicola il 27 gennaio 1984 con locandine che sostenevano: «ARRESTATI, i mostri sono due» (immagine in basso). Il vero assassino uccise almeno altre 4 persone dopo quel proclama.

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Il serial killer uccise altre 4 persone dopo questa uscita

3 INFORMAZIONI INGANNEVOLI

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Una delle tante affermazioni ingannevoli di Bosco

Non ho mai affermato che «il Dipartimento di Polizia di Vallejo, CA stesse lavorando alla pista Zodiac/MDF». E infatti non c’è alcun virgolettato dell’articolo in questione.

4 ANCORA APODITTICO

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Ulisse è un americano accusato dal postino Mario Vanni di essere il vero serial killer. In una conversazione intercettata dalla polizia del 2003, Vanni sostiene che Pacciani (non è chiarissimo) abbia incontrato un uomo nel bosco, un “americano”, un “nero” (poi Vanni dice “negro”) che si chiamava “Ulisse” e che avrebbe confessato di essere il Mostro di Firenze.
“Perché nero?”, mi dirà Joe quando gli mostrerò la trascrizione del colloquio, sbottando subito dopo con rabbia: “uccideranno Vanni”.
Forse il Vampa aveva visto Ulisse indossare un cappuccio nero con una croce celtica, identico a quello di Zodiac nell’attacco al Lake Berryessa circa 15 anni prima. Avendolo scambiato per un neofascista, a causa della croce celtica (considerato dai neofascisti il loro simbolo più rappresentativo), lo aveva chiamato “nero”, che in Italia è una parola comunemente usata per riferirsi ai neofascisti.

Lake_Berryessa_Suspect_Sketch_in_costume
Zodiac. Un “nero”?


Come ho scritto nel mio primo articolo sul Giornale, ho raccontato a Joe, per rassicurarlo, che una testimone (di dubbia attendibilità) aveva additato come Ulisse un italo-afroamericano Mario Robert Parker, figlio di un soldato americano domiciliato in una villa nei pressi di una scena del crimine.
La realtà è che questa identificazione è sempre rimasta incerta.
Si sa, però, che l’unico americano presente nell’inchiesta Mostro che Pacciani incontrò vicino a un bosco è proprio Joe («Pacciani era nel bosco» di Franca Selvatici (La Repubblica, 7 giugno 1994).

5 LA TEORIA DELL’ACQUA

6La “teoria dell’acqua”, originata dalle osservazioni prima del dott. Leonti Thompson, nel 1969, poi, di Robert Graysmith in “Zodiac”, nel 1986, concerne i molti riferimenti che il serial killer americano fece all’acqua. In particolare, tutti i crimini e le telefonate di rivendicazione  si collocano in luoghi che contengono un legame con l’acqua nel proprio nome.

Zodiac watch water theory

6 LA TELEFONATA DI COMPLEANNO

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Ho ricostruito minuziosamente la vicenda della “telefonata di compleanno” in questo post.

zodiac letter belli
Il compleanno di Joe è il 20 dicembre

7 LA LETTERA DI RED PHANTOM

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Zodiac probabilmente non è l’autore della lettera firmata Red Phantom, secondo gli esperti dell’FBI che la esaminarono nel 1974 (riferimento), i quali peraltro dichiarano che l‘affrancatura sulla busta non era leggibile. La data è una supposizione del San Francisco Chronicle basata sul fatto che la lettera venne ricevuta il 9 luglio. Questa non è una grande prova, perché le due lettere precedenti arrivarono rispettivamente 11 (riferimenti) e addirittura 25 giorni dopo l’invio.

8 IL VERO NOME DI JOE

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Joe si chiama Giuseppe, secondo l’anagrafe italiana. Probabilmente è il suo nome di battesimo, una variante di Joseph, nome che appare nei suoi documenti americani.

9 ALTRE CITAZIONI SENZA VIRGOLETTATI

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Non ho mai detto che Joe abbia combattuto nella «Campagna di Cambogia». Ho detto che ha combattuto in Vietnam lungo il confine con la Cambogia e che a volte lui e i suoi commilitoni lo oltrepassavano.

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Ho affermato che mi disse di aver lavorato per la Criminal Investigation Division dell’esercito anche in Vietnam. All’epoca non era ancora un comando ed era composta da diversi distaccamenti, non solo dal 5°.

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L’uniforme indossata da Joe in questa foto non è una “divisa della Marina”, ma la divisa da cemetery superintendent dell’American Battle Monuments Commission di cui fece parte dal 1974 al 2010, come si appura facilmente dal confronto qui sotto.

10 IGNORANZA PRESUNTA

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Joe vide le ultime vittime ufficiali del Mostro poche ore prima che fossero uccise vicino a Firenze, tra il 6 e l’8 settembre 1985. L’allora funzionario dell’ABMC disse alla corte al processo di Pacciani, il 6 giugno 1994 (qui, la trascrizione), che vide la ragazza, Nadine Mauriot, indossare un costume da bagno. Nadine non si trovava su una spiaggia, bensì a circa 80 km dal mare. Tuttavia, un costume da bagno tra i suoi effetti personali fu realmente rinvenuto dalla polizia dopo l’omicidio. L’enorme errore di Joe – ma perché non chiamarlo lapsus? – fu affermare di avere saputo del crimine prima che fosse scoperto dalla polizia. Il più classico degli errori che commette un colpevole.

16Ora ritengo che Joe abbia dato il nome “Raggianti” a Vigilanti per alludere alla soluzione del suo nome cifrato basata sulla canzone “Aquarius-Let the sunshine in” (Aquario-Lascia entrare la luce del sole) dei Fifth Dimension.
Forse “J.B.” non era informato della morte di Vanni perché i parenti più stretti, a suo dire e per motivi che non so, non gli facevano leggere altro giornale che “Famiglia Cristiana”.
O magari perché non si era informato sulla sua sorte, dopo la condanna definitiva.

American Cemetery Monster of Florence crime scene
Foto aerea del Cimitero Americano di Firenze – 1982. In blu, la casa di Joe dell’epoca. In rosso, la piazzola del delitto del 1985. La distanza in linea d’aria è circa 300 metri. Il dislivello è 100 metri. Si può notare la strada sterrata poco più avanti della piazzola, a sinistra, che scende a valle costeggiando il cimitero

11 IL BOSCO

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Non si sa se Pacciani abbia visto “Ulisse” in faccia o se questi avesse il viso coperto, come è probabile. Ma anche se avesse riconosciuto Ulisse in Joe durante il processo, chi gli avrebbe creduto?

12 INDOVINELLI

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Se Bosco non riesce a capire il senso degli enigmi di Zodiac, ciò non significa che gli enigmi siano illogici e le loro soluzioni “irreali”, come potrebbe appurare leggendo la mia soluzione “reale” all’enigma di Halloween. Se non crede agli indovinelli e preferisce i testi cifrati, può dare un’occhiata alla “reale” soluzione del codice Mt Diablo (integrata con  questo video) e alla decifrazione del nome “reale” di Zodiac.

13 IL CORPO DI DONNA LASS

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Joe disse che il modo migliore per nascondere un cadavere nell’area del Lake Tahoe sarebbe stato quello di lanciarlo da un elicottero sul picco di qualche montagna, perché quasi impossibile da trovare. Era semplicemente quello che avrebbe fatto se fosse stato l’assassino e avesse avuto un elicottero.
Secondo Joe, un altro buon posto per nascondere un cadavere sarebbe stata Emerald Bay, se non fosse per la presenza di campeggi e dei Ranger.
A parte Zodiac, fissato com’era con il suo “paradiso degli schiavi”, non so quante persone oltre a Joe avrebbero detto che, pensandoci bene, la scelta migliore per nascondere un cadavere fosse rappresentata da «Heavenly Valley, perché significa “paradiso “».

Heavenly (3)
Cerchio disegnato da Joe attorno a Heavenly Valley

14 UN GRANDE MISTERO CON UNA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA

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Non ho mai accusato Joe di essere il colpevole del delitto di Signa. Qui c’è la mia spiegazione in inglese sul mistero della pistola del Mostro e qui in italiano.
Per quanto riguarda il delitto di Zodiac del 20 dicembre 1968, per ora mi limito a far notare in questo post che, in base ai voli offerti dalla Pan Am in quel mese, sfruttando semplicemente la settimana di R & R che spettava a ogni soldato in turno di servizio in Vietnam, Joe avrebbe avuto varie possibilità per trascorrere qualche giorno di licenza speciale a San Francisco sotto Natale, commettere il delitto e rientrare senza chiedere alcuna proroga.

CONCLUSIONE

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La fonte di prova principale della connessione Zodiac-Mostro di Firenze, per ora, è la mia testimonianza “reale” messa per iscritto in una denuncia e in due verbali di sommarie informazioni raccolte dalla polizia giudiziaria.
Il compito di verificare i contenuti di una testimonianza attraverso esami scientifici, quali comparazioni di impronte digitali, DNA, etc., o invasioni della proprietà privata, come una perquisizione, non spetta certo dei giornalisti, ma delle forze dell’ordine. Il fatto che questa indagine “concreta” ancora non sia stata svolta non significa che non ci siano “prove fisiche”, ma che non sono ancora state cercate.

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